Pensione colf e badanti: cosa sapere

In questo articolo parliamo della pensione per Colf e Badanti vedendo nello specifico tutto quello che bisogna sapere su questo argomento.


Leggi l’articolo e scopri tutto quello che devi sapere.

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Pensione per cittadini stranieri

In generale i cittadini stranieri che abbiano regolarmente lavorato in Italia e versato i contributi, hanno diritto alla pensione come qualsiasi cittadino italiano.


Se anche il cittadino straniero decide di tornare nel Paese di origine il diritto alla pensione non viene perso, basta che al momento della richiesta siano presenti i requisiti stabiliti dalla legge italiana.

Pensione per colf e/o badante straniera

La normativa italiana concede alla colf e/o badante straniera il diritto alla pensione a prescindere dalla sua provenienza.


La badante comunitaria gode delle stesse identiche condizioni del lavoratore italiano, sia nella retribuzione che nelle condizioni di lavoro, e nella pensione.


La badante extra-comunitaria, che resta in Italia, anche se proviene da un Paese senza convenzione, gode appieno della parità di trattamento con il lavoratore italiano. Infatti, dopo aver versato i contributi ed essere arrivata correttamente all’età pensionabile, percepirà normalmente il trattamento dovuto.


La badante cittadina extra-comunitaria, che invece non resta in Italia, se proviene da un Paese dove esistono determinate convenzioni che producono una situazione legale del tutto simile a quella degli stati comunitari, avrà diritto alla pensione nella sua completezza.


Se invece proviene da un Paese con cui non sono in atto convenzioni, dovrà aver lavorato regolarmente in Italia per un periodo corrispondente al minimo del contributivo (almeno 5 anni) e si avranno due casistiche:

  • badanti extracomunitarie assunte dopo il 1° gennaio 1996 possono percepire, in caso di rimpatrio, la pensione di vecchiaia al compimento del 66° anno di età e anche se non sono maturati i previsti requisiti (dunque, anche se hanno meno di 20 anni di contribuzione) purché non rientrino in Italia (in quel caso perdono il diritto). Ovviamente percepiranno esclusivamente l’importo proporzionato a quanto versato.
  • badanti extracomunitarie assunte prima del 1996 possono percepire, in caso di rimpatrio, la pensione di vecchiaia solo al compimento del 66° anno di età e con 20 anni di contribuzione.

Viene previsto dalla legge italiana l’obbligo di maturazione di un periodo minimo di versamento dei contributi nel Paese concedente la pensione, ai fini di ottenere la somma dei periodi maturati in più Paesi: in Italia il periodo minimo è stabilito in 52 settimane.

La pensione è erogata nello stato di “ultima residenza” o dove è stata presenta la domanda, vengono sommati tutti i periodi di contribuzione maturati nei differenti paesi e si riceve un trattamento finale adeguato al lavoro prestato nelle varie nazioni e alla relativa contribuzione.

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Pensione colf e badanti per i superstiti

In caso di decesso della badante successivamente al compimento del 66° anno di età, spetta la pensione ai superstiti se sussistono le condizioni previste.


Il diritto alla pensione in favore dei superstiti sorge in caso di decesso della badante in pensione oppure della badante in attività, a condizione che quest’ultima, al momento del decesso, possa far valere almeno 15 anni di contribuzione, ovvero 5 anni, di cui almeno 3 versati nel quinquennio precedente la data della morte.


I superstiti beneficiari possono classificarsi in tre gruppi:

La scadenza per l’invio della precompilazione delle domande è fissata per il 26 Novembre 2023.

  • il coniuge ed i figli (minorenni, maggiorenni studenti sino a 21 anni ed universitari sino a 26 anni, ovvero inabili e a carico del genitore defunto)
  • i genitori
  • i fratelli e le sorelle (in mancanza di coniuge e figli).

La misura della pensione è stabilita in una quota dell’intero importo del trattamento già liquidato alla lavoratrice o che le sarebbe spettato.

Le quote sono così ripartite: coniuge da solo: 60%; coniuge e un figlio: 80%; coniuge e due o più figli: 100%. Qualora abbiano diritto a pensione soltanto i figli, ovvero i genitori o i fratelli o sorelle, le quote sono le seguenti: un figlio: 70%; due figli: 80%; tre o più figli:100%; un genitore: 15 %; due genitori: 30%; un fratello o sorella: 15%.


La pensione ai superstiti non può, in alcun caso, risultare superiore all’intero ammontare della rendita della quale risultava titolare, o che sarebbe spettata alla badante deceduta.

Assegno Sociale

Diverso dalla pensione di vecchiaia è l’assegno sociale. A 67 anni la badante con permesso di soggiorno di lunga durata, regolarmente residente in Italia, può prendere anche l’assegno sociale.

In questo caso si tratta di una misura assistenziale, destinata a soggetti disagiati dal punto di vista del reddito. Non sono necessari contributi versati, e anche se non ha versato 20 anni di contributi, l’assegno sociale può essere un modo per non rimanere senza reddito e per aspettare il compimento dei 71 anni di età quando la badante potrà percepire la pensione di vecchiaia con contribuzione uguale o superiore a 5 anni ed inferiore a 20.

L’assegno sociale invece necessita di residenza continuativa ed effettiva in Italia.

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Pensione colf e badanti

anticipata

La pensione anticipata è applicata anche ai lavoratori stranieri e si può percepire anche lasciando l’Italia. Per le badanti donne la pensione anticipata è fissata senza limiti di età, ma con 41 anni e 10 mesi di contributi.

Per le badanti che sono tra le categorie di lavoro gravoso previste dalla legge italiana, si può accedere anche alla quota 41, pensione anticipata che si percepisce con 41 anni di contributi versati, dei quali uno prima dei 19 anni di età.

Sempre perché la professione di badante è lavoro gravoso, si può andare in pensione anche con l’Ape Sociale, a 63 anni di età e con 36 di contributi dei quali 6 degli ultimi 7 o 7 degli ultimi 10, svolti come badante, una sorta di assegno ponte fino alla maturazione dei requisiti necessari alla pensione di vecchiaia.

Nel concreto, si traduce quindi in una sorta di sussidio di accompagnamento alla pensione erogato dallo Stato a soggetti che si trovano in condizioni di particolare bisogno (disoccupati, caregiver, invalidi civili e addetti a mansioni gravose) così come individuati dalla legge.

I trattamenti di invalidità

Sono previsti due distinte prestazioni: l’assegno di invalidità e la pensione di inabilità.

L’assegno di invalidità

Si considera invalida la badante la cui capacità di lavoro in occupazioni confacenti alle sue attitudini sia ridotta a meno di 1/3, in modo permanente, a causa di infermità o difetto fisico o mentale.

L’assegno ha carattere temporaneo: viene infatti accordato solo per un triennio, suscettibile di riconferma sempre che la badante risulti ancora invalida. Alla scadenza del triennio, per ottenerne la conferma la badante è tenuta a presentare apposita domanda.


Dopo tre riconoscimenti consecutivi l’assegno è confermato automaticamente e cioè indipendentemente dalla domanda dell’interessata.

Al compimento dell’età pensionabile per la vecchiaia, sempre che ricorrano i relativi requisiti di contribuzione, l’assegno di invalidità si trasforma d’ufficio in pensione di vecchiaia. L’assegno d’invalidità è ridotto, proporzionalmente all’entità dei redditi conseguiti, se la badante continua a svolgere attività lavorativa..

La pensione d’inabilità

Si considera inabile, ai fini del conseguimento del diritto a pensione, la badante che a causa di infermità o difetto fisico o mentale, si trovi nell’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. La pensione di inabilità è costituita dal trattamento effettivamente maturato sulla base della contribuzione versata, maggiorato di una quota pari a quella che l’inabile avrebbe maturato se avesse continuato a lavorare sino all’età di 60 anni .


Ai fini del perfezionamento del diritto all’assegno di invalidità e alla pensione di inabilità è richiesto il possesso dei seguenti requisiti di contribuzione: almeno 5 anni di contribuzione, di cui almeno 3 anni versati nel quinquennio precedente la presentazione della domanda.


Pertanto i requisiti per andare in pensione sono:

  • 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi;
  • 71 anni di età e almeno 5 anni di contributi, se la badante ha iniziato ad avere contribuzione dal 01/01/1996.
  • con 42 anni e 10 mesi di contributi, a prescindere dall’età, per gli uomini;
  • con 41 anni e 10 mesi di contributi, a prescindere dall’età, per le donne.

Per raggiungere il requisito contributivo , come abbiamo già visto,possono essere considerati anche periodi di lavoro all’estero in ambito dell’unione Europea e nei paesi con i quali è stata stipulata una convenzione internazionale.


Inoltre le badanti possono chiedere il riconoscimento dell’accredito del periodo di maternità obbligatoria per ogni figlio nato in Italia al di fuori del periodo lavorativo.

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Come presentare la domanda per la pensione

La domanda sia per la pensione di vecchiaia sia per quella ai superstiti si presenta con il modulo INPS . Il modulo può essere trasmesso online o scaricato in formato pdf e inviato direttamente dall’interessata o tramite un patronato.


La badante appartenente a un paese extracomunitario non in convenzione – definitivamente rientrata nel paese di origine – può fare domanda online, oppure presentare domanda direttamente tramite il consolato italiano dove risiede.


Il termine ordinario per l’emanazione dei provvedimenti è stabilito dalla legge n. 241/1990 in 30 giorni. In alcuni casi la legge può fissare termini diversi.

Decorrenza della pensione

La pensione di vecchiaia decorre dal mese successivo a quello in cui si maturano i requisiti richiesti per il diritto.
La pensione anticipata decorrono tre mesi dopo il compimento dei requisiti.
L’assegno di invalidità e la pensione di inabilità decorrono dal mese successivo a quello della relativa domanda.
La pensione ai superstiti è fissata al mese successivo alla data del decesso del dante causa.

Calcolo importo della pensione

Il sistema di calcolo della pensione è del tutto simile a quello stabilito per la generalità dei lavoratori dipendenti. Nel caso specifico è stato preso in considerazione il solo criterio contributivo, in vigore dal 1996, in quanto la stragrande maggioranza dei rapporti di lavoro domestico, per la loro particolare caratteristica, non supera i 20 anni.

Conclusione sulla pensione colf e badanti

In questo articolo abbiamo visto tutto quello che devi sapere sulla pensione di colf e badanti e sulle diverse tipologie esistenti.


Come avrai capito il costo di una badante per la domenica dipende dalle motivazioni per cui la badante si trova lavorare durante questa giornata.

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