Badanti in nero: ecco cosa si rischia
Nel lavoro domestico c’è una altissima percentuale di Colf e Badanti in nero, in quanto si tratta di attività lavorative che si svolgono in contesti privati dove le Forze dell’Ordine, non svolgono controlli. Salvo non scattino segnalazioni pervenute da terze persone o per denuncia fatta dalla badante.
In questo articolo vediamo tutto quello che devi sapere se sei una colf/badante o un datore di lavoro circa il lavoro in nero e i rischi a cui si va incontro nel caso in cui si scelga di assumere colf o badanti in nero.
Se sei una Badante assunta in nero oppure sei un datore di lavoro di una badante in nero e vuoi sapere come metterti in regola ?
Leggi anche gli articoli: Lettera di assunzione colf; Contratto di assunzione della Colf, licenziamento della badante e Licenziamento della colf.
Sanzioni per assunzione di badanti in nero
Far lavorare una badante in nero, cioè senza regolare contratto di lavoro è illegale e se la stessa decide di fare una vertenza, il datore di lavoro potrebbe rischiare sanzioni pesanti che, come previsto dalle leggi in vigore, scattano in caso di:
Vuoi evitare di incorrere in multe e sanzioni?
Richiesta spettanze badante
Il datore di lavoro, inoltre, al termine del rapporto di lavoro potrebbe vedersi richiedere dalla badante tutti gli stipendi maturati durante il lavoro, il cui pagamento il datore non è in grado di dimostrare con modalità tracciabili.
Il che significa che se la badante è stata sempre pagata in contanti, quest’ultima potrà chiedere tutte le mensilità dal primo giorno di assunzione fino all’ultimo, fingendo di non aver ricevuto nulla. È possibile far valere tale diritto fino a cinque anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
Ricapitolando il datore di lavoro potrebbe sentirsi richiedere dalla badante:
Pertanto saranno i datori di lavoro ad assumersi i rischi in caso di lavoro in nero.
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Quanto costa badante non convivente
Assistenza a più di una persona
Alla badante inquadrata nei livelli CS e DS, che assiste più di una persona non autosufficiente è dovuta una indennità mensile pari a 102,88 euro, se convivente , mentre se non convivente 0,60 sulla paga oraria.
Vitto e alloggio
Se la badante convivente non usufruisce di vitto ed alloggio in natura, come solitamente avviene, perché si trova in ferie, in malattia, o si trova fuori dall’abitazione del datore di lavoro ha diritto all’indennità sostitutiva, che per il 2022 è pari ad una quota giornaliera di 5,81 euro .
Così suddivisa: colazione e pranzo 2.03 euro; cena 2.03 euro; alloggio 1.75.
L’importo della quota giornaliera viene calcolato già all’interno della paga base in quanto contratto convivente.
Nel caso in cui la badante usufruisca solo del vitto o viceversa dell’alloggio, l’indennità sostitutiva viene calcolata solo per quanto non goduto in natura.
Scatti di anzianità
Per risponde in modo completo alla domanda “quanto costa una badante?” bisogna tener conto che alla retribuzione vanno ad aggiungersi gli scatti di anzianità.
Il contratto collettivo prevede che per ogni biennio di lavoro svolto presso lo stesso datore di lavoro alla badante spetta un aumento pari al 4% della retribuzione annua, per un massimo di 7 scatti di livello.
Quanto costa badante con assistenza notturna
La badante che deve prestare assistenza notturna viene retribuita sulla base dell’autosufficienza o meno dell’assistito e sulla formazione della badante.
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Presenza notturna
Il contratto di badante in qualità di presenza notturna si differenzia dalla assistenza notturna, in quanto in tal caso la badante garantisce solo la presenza notturna , senza svolgere mansioni di monitoraggio.
Lo stipendio mensile minimo ammonta ad 697,30 Euro ed è unico, perché non dipende da alcun livello di inquadramento.
Tredicesima
La tredicesima, come è espressamente previsto nel contratto collettivo, è la mensilità aggiuntiva, pari alla retribuzione globale di fatto, in cui è compresa l’indennità di vitto ed alloggio.
La tredicesima matura anche durante le assenze per malattia, malattia professionale, infortunio sul lavoro e maternità, per la parte non liquidata dagli enti preposti. La tredicesima si percepisce dopo il primo anno completo di lavoro, comunque nei periodi inferiori all’anno la badante percepisce una tredicesima costituita in base ai mesi di lavoro .
Trattamento di Fine Rapporto( T.F.R.)
Alla cessazione del rapporto di lavoro la badante ha diritto ad un trattamento di fine rapporto sulla base dell’ammontare delle retribuzioni percepite, comprensive di vitto e alloggio, diviso per 13,5.
Su richiesta del lavoratore il T.F.R. può essere anticipato una volta all’anno nella misura massima del 70% di quanto maturato.
Leggi questo articolo sul Calcolo TFR Colf.
Ferie
La badante per ogni anno di servizio presso lo stesso datore di lavoro ha diritto ad un periodo di ferie di 26 giorni lavorativi.
Le ferie sono un diritto irrinunciabile e non possono essere godute durante il periodo di preavviso e di licenziamento, né durante il periodo di malattia o infortunio.
Le ferie, inoltre, hanno carattere continuativo, e potranno essere frazionate in non più di due periodi all’anno, se la badante è straniera ed ha necessità di godere di un periodo di ferie più lungo, è possibile l’accumulo delle ferie nell’arco massimo di un biennio, e previo consenso del datore di lavoro.
La lavoratrice con retribuzione mensile durante le ferie percepisce la normale retribuzione , senza alcuna decurtazione. Se durante le ferie, la badante non usufruisce di vitto e alloggio, le spetta il compenso sostitutivo.
Leggi l’articolo sulle Ferie Colf e Badanti.
Festività
Sono considerate giornate festive quelle riconosciute dalla legislazione. Durante le festività viene osservato il completo riposo, e la retribuzione viene corrisposta normalmente.
In caso di prestazione lavorativa è dovuto, oltre alla normale retribuzione giornaliera, anche il pagamento delle ore lavorate maggiorate del 60%.
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Lavoro straordinario
Alla badante può essere chiesta una prestazione lavorativa oltre l’orario di lavoro stabilito, sia di giorno che di notte. In tal caso la retribuzione viene maggiorata:
Contributi Inps
I contributi INPS sono obbligatori e vengono versati sia dal datore di lavoro che dalla badante sulla base dello stipendio orario per il numero di ore lavorate nel trimestre .
Il pagamento dei contributi ha una cadenza trimestrale.
Conclusioni su quanto costa una badante
In questo articolo abbiamo risposto in maniera completa alla domanda “Quanto costa una badante?”.
Come avrai capito non c’è un costo unico, ma il costo dipende dallo stipendio che spetta alla badante a seconda del tipo di contratto con la quale viene assunta, dal tipo di mansioni che svolge e anche dalla sua anzianità lavorativa.
Per calcolare in maniera corretta il costo della tua badante puoi affidarti ad un Avvocato esperto in diritto del lavoro domestico che ti saprà illustrare il tutto al meglio.
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