Badanti conviventi vitto e alloggio: cosa prevede il contratto
In questo articolo parliamo delle Badanti Conviventi e del loro vitto e alloggio.
Abbiamo già ampiamente parlato dell’assunzione della badante con un contratto per badanti conviventi. Oggi vediamo più nello specifico però tutto ciò che riguarda il vitto e l’alloggio di una badante assunta con questo contratto.
Leggi l’articolo e scopri tutto quello che devi sapere.
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La scelta della Badante convivente
La scelta della badante è sempre complicata, soprattutto se la persona di cui deve occuparsi necessita di aiuto per svolgere le azioni quotidiane e quindi di un servizio continuativo che può fornire una badante convivente.
La convivenza, infatti, permette di assicurare la presenza della badante nell’abitazione con l’assistito, alternando momenti di lavoro a momenti di riposo, in quanto l’assistenza alla persona non presuppone una prestazione continua. La badante convivente può lasciare l’abitazione ad orari preventivamente concordati con il datore di lavoro.
Il contratto di lavoro con una badante convivente, prevede al massimo 54 ore di lavoro settimanali, con un giorno e mezzo di riposo, da concordare. Il giorno di riposo, rappresenta un diritto irrinunciabile e solitamente viene concordato la domenica, ma può essere anche un giorno diverso.
Il contratto delle badanti conviventi è suddiviso in 10 ore giornaliere, dal lunedì fino al venerdì, e 4 ore il sabato. Quindi complessivamente 54 ore settimanali.
Nelle 10 ore giornaliere sono comprese 2 ore di riposo, generalmente da usufruirne dopo i pasti o secondo diverso accordo con il datore di lavoro. Durante l’orario di riposo la badante può lasciare l’abitazione del datore di lavoro.
Le 10 ore si intendono diurne e si intende come una giornata completa, ma non come lavoro notturno.
Durante la notte alla badante viene fornito un alloggio idoneo, in modo tale da garantire la sua presenza in caso di necessità, non perché lavori H24.
Se alla badante viene chiesto di lavorare il sabato pomeriggio o la domenica, le verranno pagati gli straordinari.
Le funzioni della badante includono:
La badante convivente si occupa anche di tenere compagnia all’anziano ed accompagnarlo fuori oppure alle visite mediche .
Inoltre, grazie ai vari corsi di formazione, molte badanti si sono formate professionalmente, con diplomi ed attestati, e sono capaci di intervenire in situazioni di emergenza, con tecniche di primo soccorso, e nello svolgimento di terapie domiciliari.
La badante convivente deve anche garantire disponibilità ad ascoltare l’anziano e le sue esigenze, pertanto conoscere e parlare la lingua italiana.
Tutti aspetti che potranno essere verificati durante il periodo di prova stabilito nel contratto di assunzione in modo tale che entrambe le parti possano valutare se proseguire o meno il rapporto di lavoro.
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Badanti conviventi: Vitto e alloggio
La badante convivente, fornendo assistenza continua, deve vedersi riconosciuto insieme alla retribuzione, anche vitto ed un alloggio idoneo.
Se la badante non usufruisce di vitto ed alloggio in natura, come solitamente avviene, perché si trova in ferie, in malattia, o si trova fuori dall’abitazione del datore di lavoro ha diritto all’indennità sostitutiva, pari ad una quota giornaliera di 5,61 euro .
Nel caso in cui la badante usufruisca solo del vitto o viceversa dell’alloggio, l’indennità sostitutiva viene calcolata solo per quanto non goduto in natura, quindi 1,96 per colazione/ pranzo, 1,96 per la cena e 1,69 per l’alloggio.
Se ad esempio una badante convivente dorme presso il datore, ma non fruisce anche del vitto, deve esserle corrisposta ogni mese l’indennità sostitutiva di € 3,92 giornalieri (colazione/pranzo 1,96 euro + cena 1,96 euro), da moltiplicare per i giorni lavorati.
ll versamento dell’indennità di vitto e alloggio è pari ad una cifra convenzionale da calcolare per il numero di giorni lavorati. Si tratta comunque di un valore stabilito ogni anno dalle parti e aggiornato ogni anno in base alle variazioni del costo della vita.
Nella tabella del contratto collettivo nazionale del lavoro domestico si fa sempre riferimento alla retribuzione globale, comprensiva del vitto e alloggio, in caso di convivenza.
Tredicesima, TFR, lavoro straordinario, contributi INPS
Il vitto e l’alloggio, vanno ad incidere su:
Nonostante la convivenza, il datore di lavoro non è obbligato a concedere la residenza alla badante convivente, che può mantenere una sua residenza, basta che si trovi in Italia.
Generalmente la badante chiede la residenza presso il proprio datore di lavoro, quindi, al momento in cui cessa il rapporto di lavoro, perde anche la residenza.
Oppure la badante è appena arrivata dal proprio Paese di origine, pertanto non ha residenza in Italia. In questi due casi il nuovo datore di lavoro domestico si trova obbligato a concedere alla badante, la residenza presso il luogo di lavoro, altrimenti non può assumerla,
perché l’INPS, ha necessità dell’indirizzo di residenza della lavoratrice per l’iscrizione.
E’ bene sapere che la nostra badante convivente, residente con il datore di lavoro, non entra nel suo stato di famiglia.
Leggi anche: Lettera di assunzione colf; Assunzione badante rumena; Bonus colf e badanti.
Conclusione sul vito e alloggio badanti conviventi
In questo articolo abbiamo affrontato tutto ciò che si deve sapere circa il Le Badanti conviventi e il loro vitto e alloggio.
Ricordati che garantire alla badante convivente vitto e alloggio è fondamentale per non commettere inadempienze che vengono sanzionate in modo molto severo. Ecco perché avere l’aiuto di una Avvocato che si occupa di assunzione delle Badanti e colf potrebbe fare davvero la differenza.
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